L’azienda agraria dell’Istituto ha la seguente superficie:
Descrizione |
Ha |
Superficie totale aziendale |
22.96.69 |
Superficie agricola utilizzata SAU |
15.55.61 |
Superficie progetto agroambientale |
2.69.14 |
Aree edifici (Istituto e Liceo) |
3.25.27 |
Aree verdi e sportive |
1.44.67 |
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La superficie agricola utilizzata è stata così suddivisa per l’annata agraria 2004/2005.
Colture |
SAU Ha |
Frumento |
2.31.59 |
Mais |
4.25.47 |
Soia |
3.15.44 |
Pero in produzione |
3.10.17 |
Pero in allevamento |
1.96.50 |
Vite |
0.39.44 |
Campo catalogo |
0.37.00 |
Tra le esperienze in atto meritano di essere citate:
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La collaborazione con il CRPV di Cesena per la gestione di un pereto sperimentale dove sono a confronto diverse varietà tolleranti al Colpo di fuoco batterico.
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La collaborazione con il Consorzio fitosanitario di Modena per la messa a punto della tecnica della confusione sessuale come metodo di lotta alla Carpocapsa del melo e alla Cydia molesta. Sono allo studio i risultati dei dispenser.
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La collaborazione con l’Italfrutta di San Felice sul Panaro per la verifica dei portinnesti cotogni BA29, BaA29 con intermedio Butirra H., EMA, EMC, associati alla varietà Abate F.
Foto satellitare (l'area rossa corrisponde all'azienda agraria dell'Istituto Calvi)
L'azienda con strumenti metereologici
La serra riscaldata
Il carro per la raccolta frutta
veduta aerea dell'Istituto e di parte dell'azienda
La confusione sessuale è un metodo di difesa "biologico", che consiste nell'impedire l'accoppiamento tra gli insetti e, di conseguenza, la nascita e sviluppo di nuove larve dannose alla produzione. Collocando nel frutteto degli specifici diffusori (detti anche "dispenser") che rilasciano un attrattivo sessuale simile a quello naturale (feromone) della femmina, si raggiunge lo scopo di "confondere" il maschio, che così non riesce più a trovare la femmina ed accoppiarsi.
Le aziende che hanno applicato questo metodo hanno potuto ridurre il numero dei trattamenti (mediamente del 30%) e soprattutto hanno potuto sospendere i trattamenti insetticidi anticipatamente rispetto all’epoca della raccolta (in qualche caso già a partire da giugno) con apprezzabili vantaggi anche sul piano del riequilibrio agro-ecologico (minori attacchi di psilla) e dell’ottenimento di produzioni più rispondenti alle esigenze di mercato (assenza di residui).
La tecnica è, inoltre, spesso risolutiva in caso di attacchi di Cidia molesta in prossimità della raccolta su cultivar tardive (es. Abate), quando l'applicazione di insetticidi chimici risulta poco efficace e difficilmente rispettosa dei tempi di carenza.
Questo metodo si sta sempre più spesso diffondendo, anche, come punto di riferimento delle "strategie anti-resistenza" contro la Carpocapsa ossia come mezzo di supporto ai trattamenti insetticidi nei casi in cui il controllo del fitofago risulti difficoltoso con le strategie di difesa tradizionali. Purtroppo queste situazioni sono in incremento e nella corrente annata si sono evidenziate anche a causa delle condizioni climatiche (temperature elevate) che hanno ridotto l’efficacia dei mezzi di difesa. In questi casi l’introduzione della confusione sessuale e di insetticidi con modalità d’azione alternativa (es. virus della granulosi) a quelli tradizionali sembrano garantire, nella maggior parte dei casi, risultati soddisfacenti.
INTEGRAZIONE CON I TRATTAMENTI INSETTICIDI
L'integrazione della confusione sessuale con trattamenti insetticidi è consigliabile per il pieno successo del metodo. L'epoca ed il numero di trattamenti varia da situazione a situazione e va concordato con il tecnico dell'azienda. In linea generale è bene effettuare i principali interventi previsti per la prima generazione di Carpocapsa. I trattamenti successivi vanno applicati sono in casi eccezionali o se nella scorsa annata si erano verificati elevati danni in raccolta. Per i tempi corretti degli interventi (le trappole sessuali generalmente non catturano) occorre fare riferimento alle informazioni dei modelli previsionali di volo degli insetti diramate dal Consorzio Fitosanitario di Modena anche attraverso il Bollettino di Produzione Integrata.
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